Fare campolavoro accanto ai bambini

Per l’inizio del nuovo anno vi regaliamo un articolo uscito sull’ultimo numero di Agape Immaginaria in cui Laura, giovane campolavorista, racconta la sua esperienza di lavoro durante i campi per bambini.

IMG_0991
Foto di Michele Comba

Sono arrivata ad Agape una settimana prima dell’inizio dei campi dell’estate. Era la mia prima esperienza estiva lassù e, venendo da Torino, mi rilassava tanto: le montagne, l’aria pulita, il panorama e soprattutto la tranquillità e il silenzio; tutto ciò che si sentiva erano gli uccelli, le mucche e il vento. Poi, dopo una settimana, questo silenzio è finito: sono arrivati i bambini del campo Precadetti/e 2. Pensavo che loro e il rumore che facevano mi avrebbero spaventata ma invece no: finalmente ho potuto vedere Agape davvero viva, animata dal gioco e delle risate dei bambini.

Penso che Agape sia fatta per questo: un luogo per dare spazio a bambini/e e adolescenti ma non solo, dove grandi e piccoli/e possono esprimersi, giocare e trovare se stessi/e lontani/e dalla scuola, dai genitori e da tutto ciò che, a volte, lega o vincola…
Per questo mi è piaciuto fare campolavoro durante questi campi: ho visto la vita, la felicità e tutte le emozioni, senza filtro e senza maschere, sui volti delle campiste e dei campisti. A volte li ho sentiti parlare: stavano già pianificando l’estate prossima, per rincontrarsi tutti e tutte ad Agape e non vedevano l’ora di tornare in questo posto magnifico! Ciò mi ha reso felice: mi sono sentita un piccolo pezzo del “puzzle” enorme di Agape e ho avuto la possibilità di modellare e allestire un po’ della loro estate col mio lavoro, sapendo che alla fine di ogni campo c’erano tanti e tante che sarebbero tornati/e molto felici a casa.

Laura Donadio

ALLA LUCE DEI FATTI – Uno sguardo sull’estate 2013

Si sono ormai aperte le iscrizioni per i campi estivi 2014, vi proponiamo, quindi, una bella panoramica di quelli del 2013, per stuzzicare i curiosi, per aiutare le indecise e per tutti quelli/e che hanno voglia di scoprire quello che succede nei tre mesi più incredibili della vita del centro!

Foto di Dominika Kukuryté
Foto di Dominyka Kukurytè

Adesso vi raccontiamo un fatto: a Tullio Vinay piaceva pensare che Agape fosse un luogo simile a una piazza, un crocevia; a noi piace aggiungere che questo luogo è complesso e aperto alle novità, alle proposte, alle discussioni su “come fare cosa, quando, con chi e perché”. Negli anni, questo luogo ha avuto una propria evoluzione di istanze e modalità, nelle possibilità e nelle regole, perché vive dell’incontro fra persone che ne animano l’esistenza: campolavoro, residenza, staff, persone che frequentano i campi, che tengono laboratori, che fanno traduzioni, visite, che costituiscono i comitati e gente che va e viene, senza dimenticare imprevisti o “fuori programma”. Ecco la ricetta dell’estate agapina, prodotto di tutte queste relazioni, periodo in cui tutti questi rapporti si intensificano, prendono forma in progetti personali e comuni, si aprono alla loro piena realizzazione, dopo essere stati discussi e pianificati. Ed ecco una carrellata dei campi dell’ultimo anno, una mappa – parola che ad Agape piace molto – “on the rocks” , come a dire a freddo e in picchiata dall’alto. Ma prima di parlare dell’estate, facciamo un passo indietro…

Nel periodo di Pasqua il Campo Lesbico, dal titolo “Wrestling Lesbians”, ha riguardato i conflitti e le passioni tra donne. Il bel tempo ha permesso un corso di arrampicata sull’albero (si, solo uno!). Tra le attività svolte all’interno, c’è stata anche una sessione di yoga in salone e, per l’occasione, si è mantenuto il più assoluto silenzio, cosa che capita così raramente ad Agape… Il campo è stato un successone, continuate così!

L’estate si è aperta col campo Precadetti/e 2 (III, IV, V elementare), che ha navigato tra favole e storie per comprendere meglio la lotta tra i buoni e i cattivi: chi sono? Sono veramente quello che sembrano? Chissà se lo sapremo mai…

Il Cadetti/e 1 (scuole superiori) ha provato sulla propria pelle gli effetti della crisi, munendosi di tessera annonaria, in fila per ottenere…un fantastico piatto di patate e verdure lesse: è incredibile come, alla fine del pasto, siano rimasti avanzi nei pentoloni!

Il Cadetti/e 2 ha avuto come titolo “Guarda dietro l’angolo”: le reti e i marchingegni digitali sono entrati nella vita comune solo da pochi anni, oggi le distanze tra i luoghi sembrano realmente accorciate grazie alle tecnologie e tutto – o quasi – pare a portata di mouse (o touch screen). E vai col gioco di schieramento: cos’è realmente vicino e cosa realmente lontano?

Il campo Genitori & Figli/e è riuscito a trasformare delle patetiche calze, dotate di buchi così vistosi che parevano impossibili da rammendare, in fantastici animali e personaggi colorati, grazie all’uso di bottoni, tappi, filo e non ultima tanta fantasia! Il campo ha tratto ispirazione dall’inesauribile patrimonio delle favole, e non si è fatto mancare danze in cerchio e nottate al chiaro di musica…’sti genitori tirano fino a tardi eh…!

Il Campo Gay ha avuto il piacere di ospitare un evento che viene organizzato soltanto una volta ogni cinque anni. L’iniziativa serve a raccogliere fondi per il centro – e a divertirsi un mondo. Si ringraziano i partecipanti e si invitano i lettori a non preoccuparsi…E’ un’iniziativa più che benefica. Il campo, dal titolo “We have a dream”, ha scartabellato sogni, speranze e progetti per il futuro. Un campo, diremmo, intergenerazionale, che come al solito lascia la sua mitica e artistica impronta negli spazi di tutta Agape.

Ed eccoci qua, a metà estate: il gruppo residente si ricarica, il campolavoro pure, perché, occasione più unica che rara, c’è una fantastica ma brevissima pausa durante l’estate: tre giorni in cui non ci sono stati campi. Questo ha permesso ad Agape di respirare e allo stesso tempo lavorare, facendo qualche attività extra nel centro, con qualche momento di relax in più.

E siamo al Campo Donne, dal tema “Buone pratiche per una buona politica”, che si è occupato di autocoscienza e potere attraverso il tempo. Quest’anno il campo ha lanciato una nuova formula “prima e dopo la gita in montagna”, sempre più in alto, che, fissata a inizio campo, ha permesso a chi avesse ridotte risorse economiche, di raggiungere il campo due giorni dopo dell’inizio effettivo, per uno start ufficiale e meno “faticoso”.

Ed ecco arrivano i campi internazionali, momento sempre gradito ad Agape che, per vocazione e per nascita, viaggia sui binari delle diversità culturali, tessendo relazioni importanti con chi arriva da tanto lontano. Grande aiuto arriva dallo strepitoso hosting committee, che mette a disposizione testa e braccia affinché l’accoglienza ad Agape non venga mai meno.

Un vero terremoto si è scatenato con il Campo Politico Internazionale “Toward Eco-justice: Vision and Praxis”: già, perché è stata sperimentata (chiaramente con risultati non così efficaci) la simulazione di un terremoto durante il gioco di ruolo sul fracking. Il campo ha segnato l’arrivo di tante persone da angoli diversi del pianeta, e di salvaguardia e della giustizia per questa terra si è ampiamente discusso. Gli acrobati Nafsi hanno portato tanta energia, grazie anche all’ormai consueto spettacolo dei loro talenti super dinamici per tutta la gente di Prali sulla piazza del paese, davanti al tempio.

Il Campo Teologico Internazionale “Chiesa del futuro – futuro della Chiesa” si è soffermato sui vecchi e nuovi luoghi del fare comunità, dell’essere chiesa. Ancora le presenze internazionali lo hanno caratterizzato e ne hanno definito la cifra, ma ci sembra che questo campo stia attraversando una fase di ricambio di partecipanti e di staff. Così speriamo possa ripartire alla grande la prossima estate con una staff rinnovata e super international!

Il Campo Campolavoro Internazionale, campo che ha visto una larga partecipazione e un crescente interesse, è un campo piuttosto “giovane” ad Agape e ha un approccio più sperimentale. Infatti, quest’anno ha indagato le gioie e i dolori dell’autorganizzazione, parola non così lontana da Agape stessa, e che ha generato molte discussioni, con punti di vista contrastanti, su ciò che rappresenta e consente, e sulle difficoltà di applicazione che comporta. Davvero un campo degno di nota: assemblee, divisioni dei lavori e dibattiti hanno messo in luce ciò che va ancora scandagliato e sviluppato dal punto di vista organizzativo e che potrebbe essere utile anche per il futuro del centro.

Il campo PreCadetti/e 3, “Il corpo sciolto”, ha permesso di affrontare l’arduo tema del corpo e di un corpo in trasformazione, vista l’età dei e delle partecipanti, con diversi strumenti, come laboratori, riflessioni argute e incontri: tra questi, quello con chi ha sperimentato su di sé cosa voglia dire essere di un genere sessuale ma avere la sensazione di appartenere a un altro; un incontro reso possibile dalla grossa riflessione che da anni Agape porta avanti sulla differenza di genere. Questo campo è sempre super affollato, ma confidiamo che Agape abbia già risolto l’estenuante problema delle noiose liste d’attesa!

Dominika Kukuryté
Foto di Dominyka Kukurytè

AAACE 2013? Sì eccola! Quest’anno ha avuto luogo il primo di settembre e ha visto una gran bella partecipazione. Il tema della responsabilità ad Agape ha avuto il proprio apice di discussione, visto che per tutto l’anno è stato oggetto di ampi dibattiti in tutte le sedi “agapine”. Ci auspichiamo un maggiore coinvolgimento del campolavoro e del gruppo residente ai lavori dell’assemblea, difficilmente realizzabile perché nel frattempo il centro non si ferma: organizzata in questo modo, l’assemblea non consente una reale possibilità di avere voce in capitolo da parte di questi due importanti “pezzi” di Agape… È solo una questione logistica e confidiamo si possa migliorare. Ringraziamo il consiglio AAACE uscente per l’ottimo lavoro svolto e auguriamo al prossimo di fare ancora meglio! Questa assemblea è un’imperdibile occasione per chi ha a cuore – e in tutto il resto – la vita di Agape.

“Uno per tutti/e o tutto per me?” Con gli stratagemmi più impensabili e i travestimenti più ingegnosi, ecco che la staff del Campo Precadetti/e 1 porta avanti la sfida più sfida di Agape: lasciare che le creature vadano lassù in montagna! Non avere paura di stare una settimana senza genitori, vedrai che avrai così tanto da fare e da divertirti che per un po’ non saranno nei tuoi pensieri! A parte gli scherzi come al solito la staff ha coinvolto i/le più giovani presenze agapine in giochi e indimenticabili giornate, comprese strepitose acrobazie! E questa volta lo ha fatto ragionando con loro su un tema che scivola sotto la crisi economica: quello del possesso… Viva il PC1!

Ebbene sì, alla fine dell’estate, dopo una bella festa finale con cena annessa, il gruppo residente si è (quasi) totalmente rinnovato… Facciamo un “in bocca al lupo” (e rispondiamo per loro “viva il lupo!”) a tutte le persone che hanno reso possibile Agape negli ultimi anni per un nuovo inizio… E allo stesso tempo auguriamo una fantastica residenza al nuovo gruppo! È stato bello, alla prossima!

 Manuela Lops e Daniele Falcinelli