La comunicazione intergenerazionale

Ed eccoci con il nostro appuntamento settimanale sulla comunicazione. La domanda della settimana riguarda la comunicazione intergenerazionale: è possibile, non è possibile… Boh!?! Dicci cosa ne pensi!

La comunicazione intergenerazionale è possibile solo al campo Genitori e Figli?
Soltanto due persone si sono dichiarate d’accordo con questa frase perché, pur auspicandosi la possibilità di questo tipo di comunicazione, rilevano che, per ora, ciò non è stato possibile. A sostegno di questa tesi, sono stati portati gli esempi dei campi intergenerazionali invernali, del campolavoro che raramente favorisce lo scambio tra generazioni differenti, sviluppando un’egemonia del gruppo dei più giovani a discapito degli altri, e dei campi internazionali dove spesso si creano gruppi divisi per nazionalità e lingua. Dall’altra parte, invece, si sostiene che una comunicazione intergenerazionale avvenga costantemente, ad esempio fra campisti/e minorenni e la staff. Tutti e tutte convengono sul fatto che non ci sia un momento istituzionalizzato per la comunicazione intergenerazionale ad Agape: in passato, ad esempio, i campi giovani erano un’occasione di questo tipo.

Un altro modo di intendere la comunicazione fra generazioni è quello di proporre campi per minori su temi, anche storici, che appartengono più a un’altra generazione. L’attenzione posta ai temi ha fatto emergere l’esigenza di proporre campi tematici, senza preclusione d’età, riguardanti argomenti di interesse davvero trasversale.

Il passaparola ad Agape

Il 31 agosto si è svolta l’annuale assemblea degli amici e delle amiche di Agape Centro Ecumenico (AAACE); il tema di quest’anno era la comunicazione. Dopo alcuni giochi a tema, il pomeriggio è stato dedicato alla discussione, condotta nella forma tipicamente agapina del gioco di schieramento: a un’affermazione, spesso provocatoria, la platea deve rispondere schierandosi a favore o contro; a questo punto comincia la discussione e ogni fazione cerca di convincere il maggior numero di partecipanti.

A partire da questo articolo per quattro lunedì alle 14 pubblicheremo qui un riassunto di ciò che è emerso durante il dibattito, sperando così di portare la questione anche al di fuori delle mura del centro e coinvolgere così anche chi alla AAACE non è riuscito/a a venire. Vogliamo che il sito sia potenziato e sfruttato come forum aperto attraverso i commenti che si possono pubblicare in risposta agli articoli con l’obiettivo di migliorare la bilateralità della comunicazione di Agape e aprire un canale per interfacciarsi a distanza con il centro.

Questo il primo spunto di riflessione:

Il passaparola è l’unico modo di comunicare Agape e farla conoscere?
La maggior parte dei/lle partecipanti si è dichiarata assolutamente contraria: la parola è spettata, quindi, alle poche persone che condividevano la frase, le quali hanno sostenuto che nulla sia tanto efficace quanto la comunicazione tramite il passaparola di chi ha vissuto direttamente l’esperienza di Agape. Per contro, è stato portato l’esempio dei molti flyer e volantini stampati dai campi Gay, Genitori e Figli/e e Lesbico che, secondo l’opinione dei più, hanno incrementato il numero dei propri iscritti. Per il campo Gay, ad esempio, la stampa di materiale promozionale ha risolto l’ostacolo, molto sentito nel mondo omosessuale, di partecipare a un campo in un “Centro ecumenico”. Il fronte dei sì ha ribattuto, tuttavia, che anche la consegna di volantini è più efficace se accompagnata da una piccola spiegazione da parte di chi ad Agape c’è già stato/a. La redazione di Agape Immaginaria ha portato poi l’esempio della proposta ricevuta da parte della Chiesa valdese di Milano, in seguito a un articolo pubblicato su queste pagine, per una possibile collaborazione nel progetto di certificazione sull’eco-sostenibilità “Gallo Verde”.

Si è cercato, a questo punto, di distinguere tra comunicazione nel senso di promozione e comunicazione come informazione a proposito di ciò che ad Agape si fa, riconoscendo in quest’ultima accezione una mancanza di bilateralità che favorisca la discussione e la proposta: il sito, che potrebbe essere sede privilegiata di questo scambio, è giudicato povero, poco aggiornato e statico.

Voi cosa ne pensate?